Villains LTD

 

#12

LIFE AND HOW TO END IT

 

Sede Centrale della Villains LTD, da qualche parte in America (probabilmente).

Un capannone di venti metri per centocinquanta, con pareti ricoperte di titanio. Ovvero la palestra, dove un uomo con la maschera di un teschio ed un lungo mantello bianco sta prendendo a pugni l’aria.

-Si era detto niente supervelocità – si lamenta Taskmaster.

-Si era anche detto di fare sul serio, no ? – risponde Turbine, evitando a duecento chilometri orari il calcio rotante di Taskmaster.

La lotta continua da un paio di minuti, durante i quali l’allenatore non è riuscito ad assestare un solo colpo.

-Devi imparare a non contare esclusivamente sui tuoi poteri mutanti, Turbine.

-Perché ?

-Perché ti rende prevedibile – risponde Taskmaster estraendo una copia della Spada d’Ebano del Cavaliere Nero, colpendo con velocità straordinaria il punto in cui si trovava il velocista un secondo prima.

-Sono un super-criminale, non un commediografo. Con la mia velocità è impossibile colpirmi, quindi perché…

Durante la frase, invece di tirare un altro fendente Taskmaster afferra la replica dello scudo di Capitan America agganciato alla schiena, lanciandolo contro il muro alle proprie spalle…dove si trovava Turbine al momento dell’attacco.

-Visto ? – lo schernisce il criminale, proprio davanti a lui.

Sotto la maschera, Taskmaster sorride quando lo scudo esegue una imprevedibile combinazione di rimbalzi sulle pareti… finendo per colpire Turbine alle ginocchia.

Turbine perde l’equilibrio e cade a terra; Taskmaster usa la spada per sganciare il casco di metallo dell’avversario, e per minacciare di tagliargli la gola.

-Bel ragionamento, ma i super-eroi fanno cose impossibili.

-Così non vale ! Hai usato anche lo scudo…pensavo stessi copiando solo le mosse del Cavaliere Nero !!!

-E se li avessi combattuti entrambi ? E se il Capitano fosse intervenuto dopo ? Puoi ruotare come un tornado, quindi cerca di pensare un po’ più in fretta.

La lama viene riposta nel fodero, e Turbine si rialza in piedi.

-Mutante o no, sei uno degli studenti peggiori che abbia mai avuto.

-Prova un po’ a ripeterlo se ne hai il coraggio ! – scatta Turbine, azionando una delle lame rotanti da polso.

-Purtroppo dovrò prenderti a calci nel sedere un’altra volta. L’ora di lezione è terminata.

-Su, uno contro uno. Starò sotto la velocità del suono, con una mano legata dietro la schiena se vuoi.

-Non vorrei mi rovinassi la reputazione, Turbine. Ho allenato sgherri per Testa di Martello pagati dieci dollari al giorno, ed erano molto più in gamba di te…

-Rovinati questo !!!

Turbine scatta in avanti, iniziando a ruotare su se stesso e mirando le lame alla gola dell’insegnante…sbattendo contro un disco nero che si è appena creato a mezz’aria.

Il disco vibra visibilmente per l’impatto ed il mutante rimbalza di qualche metro, prima che dal disco esca un uomo dalla giacca di jeans sotto cui si vede una maglietta dalla scritta “WILL KILL FOR FUN”.

-C’è qualche problema ?

-Mi serve un passaggio per casa, Switch – nota Taskmaster senza nessuna inflessione particolare nella voce.

-Come ti pare – risponde distrattamente il teleporta, creando un nuovo portale davanti al muro della palestra. L’insegnante vi scompare dentro dopo pochi secondi.

 

Una delle porte della palestra, com’è prevedibile, porta allo spogliatoio. Unisex, nonostante alcune lamentele iniziali di Pathfinder; gli allenamenti di squadra sono poco frequenti dato che gli agenti sono spesso stanziati in città diverse, e la discussione si è fermata presto.

Turbine impiega pochi istanti per togliesi il costume ed indossare i suoi abiti civili. Normalmente Switch coglierebbe l’occasione per suggerirgli di farsi anche una doccia almeno per una volta, ma oggi non è dell’umore giusto.

-Allora, vuoi spiegarmi che è successo prima ?

-Ha imbrogliato. La prossima volta gliela faccio vedere io…

-Guarda che se non l’hai notato, Turbine, quelle lame sono affilate. Potevi ucciderlo.

-Che te ne frega ? Detesti anche tu Taskmaster

-Ma il capo no, e non penso tu voglia far incazzare DeCeyt. Non è da te scattare così...

-Sì, hai ragione…è un periodaccio.

I due criminali escono dalla palestra, percorrendo il breve corridoio che porta all’entrata.

-Che ci fai qui, comunque ? – domanda Turbine – Pensavo fossi in missione da qualche parte.

-DeCeyt voleva rivedere la distribuzione dei portali e l’ha rimandata. E’ allucinante, vuole sapere la posizione di ogni portale e perché l’abbiamo posizionato lì… ti rendi conto che mi ha fatto costruire una rete di più di ottocento portali permanenti !? Ho la testa che mi esplode…

-Non credevo ci fosse tanto lavoro dietro a quello che fai…cavolo, quello è una delle cose che mi da veramente fastidio.

-Cosa ?

-Le taglie – risponde Turbine indicando il cartellone che riporta il MOST WANTED dell’FBSA, l’agenzia federale per il controllo dei super-umani.

-Guarda: Switch, 100.000$. Turbine, 75.000$...

-Non vedo il problema, la mia testa vale un po’ di più – risponde Switch cercando di non farlo sembrare motivo d’orgoglio. Fallendo miseramente.

-Switch, da quanto tempo fai questo lavoro ? Un anno e qualcosa, vero ? Io sono Turbine da una decina di anni ! Anni ! Siamo entrati nel gruppo insieme, ed avevamo la stessa taglia… Dran e Slim sono dilettanti, le ragazze sono in giro da poco tempo, ed il Laser Vivente è della mia generazione ma è stato fermo per parecchio tempo.

-Dove vuoi arrivare, Turbine ?

-A parte Shades…di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima di pochi mesi fa…sono io il veterano in questo gruppo !!! E guarda che taglia schifosa !!!

-Che cazzo c’entra, la mia taglia è più alta perché quasi tutte le missioni si basano sul mio teletrasporto ! Tu sei…ecco… come dire…

-Poco esposto ? Poco utilizzato ? Poco apprezzato ?

-Poco utileconclude Switch, schioccando le dita dopo aver trovato il termine giusto.

-Guarda che le lame funzionano ancora – risponde Turbine, con tono serissimo.

-Allora, andiamo con ordine: sei veloce, ma il Laser di più. Sai uccidere bene, ma Shades di più. Sai affettare la gente, ma Marasso di più. Sai…

-So fare molte altre cose !!!

-Per esempio ? – domanda Switch, incrociando le braccia.

-Ehm… ho un gran successo con le donne ?

-Ma io di più.

-Tu le paghi !!!

-Tu te le inventi !!! E non ricominciare con Wasp perché nessuno al mondo, Turbine, ha mai creduto a nessuna delle tue fantasie in cui state insieme.

-Non mi sono inventato niente su di lei !

-Ah sì ? Senti, se io mi scopassi regolarmente una miliardaria stai sicuro che mi terrei delle prove…

-Vedila come vuoi, secondo me sto sprecando il mio potenziale qui.

-Allora levati dai coglioni, o vallo a dire a DeCeyt. Almeno la pianterai di fare quella faccia da cane bastonato tutto il giorno.

-Non mi fido di DeCeyt – mormora Turbine, avvicinandosi all’entrata dove la Sentinella modificata reagisce alla sua presenza mettendosi all’erta.

-Anch’io comincio ad avere dei dubbi – risponde a bassa voce Switch, guardandosi in giro mentre lo dice.

-Tu ? Sei praticamente il suo braccio destro !

-Ricordi la missione in Russia ? [1] Abbiamo perso milioni perché DeCeyt ci ha nascosto delle informazioni. Sapeva di 57, e giurerei che sapeva ci avrebbe attaccato di nuovo. Ma ha mandato dei soccorsi per Pathfinder all’ultimo secondo disponibile… [2]

-Non hai fatto obiezioni su quella missione. Potevi aiutarla anche senza autorizzazione. Hai paura di lui ?

Switch distoglie lo sguardo, rispondendo:

-Ho provato a lavorare da solo e non ha funzionato troppo bene; questo lavoro è un sogno. Gli devo troppo per…

-Tranquillo, non voglio fare un ammutinamento o simili. Senti... il Laser è qui ?

-Credo di averlo visto prima nel suo laboratorio al primo piano. Ho un po’ di lavori da sbrigare; ti va un salto al Bar With No Name stasera ? Mezzanotte ?

-Paghi tu ?

-Offre la ditta. Che lo sappia o meno

 

Il Laboratorio del Laser Vivente, al primo piano.

E’ una stanza essenziale; non ci sono sedie, dato che il suo occupante non ha un corpo fisico. Arthur Parks è ora una massa di luce senziente, quindi può sembrare strano che indossi un camice da laboratorio.

-Credevo che fossi intangibile – si intromette Turbine mentre il Laser sta lanciando un raggio di luce al centro di uno strano macchinario a forma di clessidra.

-Come ?

-Il camice. Ti sta bene, però… sembri quasi…

-Umano ? E’ un ologramma. Anche io lo sono, in questo momento. C’è qualche problema ? E’ un esperimento abbastanza critico…

-Già, tu facevi lo scienziato prima di…prima. Non è un altro megalaser per distruggere la Terra, vero ?

-Nah. Se funziona, mi farà riavere un corpo solido… Ricordi il procedimento di Nefaria che ci rubò i poteri ? Dovrebbe fare un qualcosa di simile, aggiungere una carica ionica ai miei fotoni e… e tu non stai capendo una parola, vero ? Che sei venuto a fare ?

-E’ che ci conosciamo da una vita e da quando siamo nello stesso gruppo non ci siamo mai parlati…

-Senza offesa, Turbine, ma la conversazione brillante non è tra i motivi per cui sono qui.

-E’ una delle cose di cui volevo parlare. Perché fai questo ?

Il Laser Vivente termina il suo esperimento, ed il camice olografico scompare delle sue spalle. E’ difficile vedere i particolari del suo volto di luce brillante, ma a Turbine sembra che abbia alzato un sopracciglio.

-Quando avevo una vita, mi piaceva fare questo lavoro. E posso lavorare per cambiare la mia situazione… il tuo capo è in gamba, forse un giorno potrei anche tornare ad avere un corpo vero.

-No, volevo dire…perché fai questa vita ? Perché sei un super-criminale ? Io con questi poteri ci sono nato, e non ho mai saputo fare altro per guadagnarmi da vivere. Tu eri uno scienziato. Potevi fare quello che volevi.

-La prima volta è stato per fare colpo su una ragazza. Poi per la fama. E la vendetta. E i soldi. Dopo qualche tempo, lo facevo perché non conoscevo altri sistemi per vivere. Ma cosa sei, lo psicologo del gruppo !?

-Sto avendo una pessima giornata.

-Ah ! Prova a scomparire per un paio d’anni. I Signori del Male che diventano eroi, Phoenix distrutta, una guerra mondiale, invasioni di demoni…

-Ehi, c’eri anche tu nei Signori del Male ? Zemo aveva radunato praticamente chiunque…

-No, penso di essere stato morto all’epoca. Doveva essere una bella squadra, ne ho sentito un gran bene. Un po’ strano…

-E’ di questo che sono venuto a parlarti – prosegue Turbine, abbassando il tono della voce – Tu ed io siamo gli unici due agenti della Villains LTD ad aver già fatto parte di altri gruppi. Non penso che gli altri si accorgano di certe cose…per esempio: i colpi più impegnativi non sono mai quelli che rendono di più, non attacchiamo m-a-i un super-eroe, e non possiamo sempre dire di aver fatto un certo colpo. Che razza di super-criminali siamo !?!?

-Sì, avevo notato anch’io cose del genere. Ma non sono mai stato in un gruppo che durasse così a lungo, quindi non saprei dire. Ma abbiamo visto di peggio; ricordi Nefaria ?

-Quello sì che era un vero stronzo ! – concorda Turbine.

-Imperatore del Crimine a tutti gli agenti sul campo – annuncia una voce proveniente dai muri – Presentarsi alla Sala Tattica della Sede Centrale entro quindici minuti. Ogni ritardo sarà punito con un’ammenda di cinquemila dollari americani.

-Non mi piace – commenta il Laser Vivente – L’ultima volta che ha fatto un messaggio abbiamo dovuto affrontare 57.

 

Varsavia, Polonia. Caesar DeCeyt osserva attentamente l’uomo che è apparso nella stanza da qualche minuto; l’unico umano nella stanza, il signor Krasicki… capo della sezione dedicata ai super-umani dei servizi segreti polacchi… è pressoché immobile di fianco a lui.

-Perché è tornato, signor Kislowski ? Le mie fonti la davano ancora in animazione sospesa per raggiungere il 50° secolo e scoprire le sue radici.

-Okay, numero 1: non mi sono scelto un nome nuovo per farmi chiamare con il mio vero nome, quindi restiamo a Killer Sloan se non le dispiace.

-“Killer” ? – ha il coraggio di chiedere Krasicki.

-Che c’è ? E’ un bel nome, molto meglio di “Krzysztof”. Quanto all’ibernazione, ne sono uscito quando…non ridete…dei marziani hanno distrutto il mio orologio atomico. [3] Sa, quello che tenevo per essere sicuro di risvegliarmi nel secolo giusto ? Quello che mi aveva dato lei ?

-Signor…Sloan, per il mondo sono passati decenni dalla nostra ultima conversazione, invece che pochi giorni per lei, ma la mia memoria funziona ancora.

-Bene, allora visto che si ricorda anche che potrei scaraventare l’edificio nello spazio sbattendo le ciglia, potrei avere un altro orologio atomico ?

-Vorrei proporle un accordo, signor Sloan. Io le chiederò un piccolo favore, ed in cambio le consegnerò una copia dell’orologio atomico.

-Non ci casco. Non può farmi niente e lo sa benissimo…

-Signor Sloan, la popolazione super-umana è molto superiore agli anni  70. Non è più l’uomo più potente del mondo.

I due uomini si guardano negli occhi per qualche secondo, fino a quando Sloan non distoglie lo sguardo e chiede:

-Qual è il prezzo ?

-Voglio che lei distrugga la base della Villains LTD.

-E qualunque cosa sia, dove la trovo ?

Caesar DeCeyt sorride leggermente, stringendo a sé il suo bastone d’ebano.

-Segua le scie di sangue. Arma 57 è sulle loro tracce.

-L’altro sopravvissuto del Progetto Cinquanta ? – chiede Krasicki – Credevo si chiamasse semplicemente 57.

-Sono informazioni riservate, signor Krasicki.

-Dai, muori dalla voglia di raccontare quell’aneddoto – lo deride Sloan – Voglio sentirtelo spiegare di nuovo. Lo metto tra i termini dell’accordo…

-D’accordo – risponde Caesar – Come le ho già spiegato, signor Krasicki, il Progetto Cinquanta era una fase della corsa agli armamenti dell’Unione Sovietica durante la guerra fredda, per creare il super-soldato definitivo. Gli Stati Uniti avevano miriadi di progetti simili; lo storico Capitan America sarebbe stato “Arma 1”. Secondo le mie fonti, il programma ha raggiunto Arma 10 anni fa, e continua tuttora.

-Ora viene la parte bella – rassicura Sloan.

-Come le ho detto, il Progetto Cinquanta utilizza reperti provenienti da tremila anni del futuro. Una delle fiale era designata “Arma 57”. Devo dire altro ?

-Solo una – conclude Sloan – La Villains LTD ha i giorni contati.

 

Siloam Springs, Arkansas. Nell’unico stato americano in cui si trovano naturalmente i diamanti, Switch emerge da uno dei suoi portali davanti alla porta di un appartamento.

Spera sia l’appartamento di Diamond Dran; ultimamente tutte le case dei suoi colleghi gli sembrano uguali.

I suoi dubbi sembrano legittimi quando con sua enorme sorpresa ad aprire la porta non è l’uomo invulnerabile, ma una donna che conosce bene.

-Pathfinder !?

La mutante, abituata a conoscere la posizione di ogni persona nel raggio di parecchi metri, è altrettanto sorpresa di trovarsi davanti Switch.

-Ah, non è come sembra, abbiamo una missione insieme la settimana prossima e ne abbiamo discusso, tutto qui.

In risposta, Switch osserva attentamente la sua compagna di squadra. La sua giacca preferita è nella sua mano, i capelli sono in disordine, la cintura è slacciata e non ha nemmeno il leggerissimo trucco di sempre.

-Dev’essere stata una discussione molto intensa…

-Non è successo niente, okay ? Siamo solo amici, volevo dire colleghi. Dove hai messo il portale ? Ho meno di cinque minuti per mettere il costume !

Switch indica il disco nero che si è appena materializzato alle sue spalle, e Pathfinder vi corre dentro.

Ancora incredulo, entra nell’appartamento incontrando un Dran a torso nudo che si sta infilando i pantaloni.

-Sì, lo so, lo so, dovevo rispondere anch’io alla chiamata… ma Leah ha risposto col suo JDFA e non ci ho pensato. Un minuto e arrivo…

-Amico, non ci posso credere. Tu e Pathfinder !?

-Sai com’è, una cosa tira l’altra eccetera – risponde l’uomo indistruttibile indossando la camicia.

-L’ho vista prendere a calci Mister Hyde perché le aveva toccato il culo e… Wow, Turbine si sparerà un colpo.

-Oh, lui ha Wasp ha sollevargli il morale…

-E…com’è ?

-Wasp ? Non sembra male…

-Pathfinder !!!

-Ah…scopa bene, ma parla troppo. Mi passi la giacca ?

 

Cinque minuti dopo. Sede centrale della Villains LTD.

Augustus DeCeyt alias l’Imperatore del Crimine siede ad uno dei lati della tavola ovale a tredici posti, di cui ne vengono rapidamente occupati otto.

Tutti gli sguardi sono su Pathfinder, che a differenza di tutti i meeting precedenti indossa un costume vero e proprio invece di abiti civili.

L’unica parte rimasta invariata, naturalmente, sono gli stivali / scarponi in fibra di carbonio ed adamantio. Il costume marrone scuro potrebbe essere di cuoio se non fosse per l’evidente aderenza alle forme della mutante. Due strisce più chiare partono dalle ginocchia per arrivare a sotto le braccia, forse per proteggere meglio i fianchi. A completare il costume due ginocchiere imbottite, alcuni strumenti tra cui un cellulare JDFA appesi ad una microscopica cintura, ed un paio di grosse lenti triangolari che le coprono gli occhi e che, in parte, sembrano una maschera.

Nessuno degli agenti è sorpreso per il costume in quanto tale; è pratico e poco appariscente, ed ha un che di già visto.

Sono sorpresi perché, adesso, Pathfinder sembra una vera super-criminale professionista invece di una ex investigatrice dal lato sbagliato della legge.

-Sarò breve – inizia DeCeyt con il suo tono monotono ma deciso – Nelle ultime settimane siamo stati attaccati da un individuo dal nome in codice “57”, un mutaforma con un grado di precisione sub-molecolare. In uno degli attacchi, 57 ha infettato l’agente Marasso con una sorta di parassita in grado di modificare la sua programmazione.

Lo schermo ultrapiatto presente al centro del tavolo illustra una piccola massa informe nera, la cui forma muta in continuazione.

-Dopo averne analizzato la composizione, ho commissionato una revisione della rete JDFA. In breve, la nostra rete di comunicazione è ora in grado di rintracciare 57 con una precisione di venticinque metri.

-Sì !!! Gli faremo vedere cosa vuol dire mettersi contro di noi !!! – scatta Turbine, alzandosi in piedi.

-Ovviamente – prosegue DeCeyt imperterrito – A causa della pericolosità del soggetto sarà necessario formulare un piano preciso ed approntare i necessari preparativi. Pertanto, l’attacco non avrà luogo prima di altre tre settimane.

-Ma… - inizia a lamentarsi Turbine, senza avere il tempo di continuare.

-I comunicatori lanceranno un allarme nel caso in cui rilevassero la presenza di 57; in tal caso, avete l’ordine di contattare Switch e tornare alla base. Obiezioni ?

Gli sguardi si spostano più e più volte da un agente all’altro, senza che nessuno abbia il coraggio o la stupidità di replicare.

-Bene. Siete congedati.

 

Poche ore più tardi.

Il Bar With No Name, uno dei pochissimi locali al mondo dove è normale bere drink se si indossano vestiti sgargianti, si è ricercati e si appoggiano armi sul bancone. E forse l’unico in cui sono tutte cose quasi sempre obbligatorie.

Turbine ha appoggiato il pesante casco di metallo verde di fianco allo sgabello, e sta bevendo il suo quarto boccale di birra.

Un uomo vestito troppo elegantemente per un bar come questo si siede di fianco a lui, appoggiandosi al bancone.

-Stai rovinando la festa, lo sai ?

-Quale festa, Dran ?

-Per il costume di ‘finder, o perché stiamo per attaccare 57, non me lo ricordo.

-Per l’insalata marcia del grande Perry !!! – urla una voce stridente, mentre una mano cerca di affondare un coltello nella testa di Dran.

-Madcap… - saluta l’uomo invulnerabile.

-Ouch ! Credo di essermi rotto il polso… è un bel giorno per perdere un rene, non trovate ?

Per sottolinearlo, il barista pazzo si conficca il coltello in una gamba.

-Quando sarai guarito portami uno dei tuoi cocktail alla nitroglicerina. Riesco quasi a sentirli.

-Tritolo on the rocks per il signore ! Arriva subito !!!

-Allora, Turbine, si può sapere qual è il tuo problema ? Di solito sei il primo a voler festeggiare senza motivo.

-E’ un periodaccio… ieri sera Insomnia mi ha scaricato. Dice che sono troppo noioso.

-Non stavate insieme o cose così, vero ? Pensavo scopaste e basta.

-Pensi che sia gelosa di Wasp ?

-Turbine, penso che tu sia l’unico a non aver realizzato che 1) Insomnia va a letto con qualunque cosa respiri, e 2) non tutti sono invulnerabili alle malattie.

-E’ che sai, stavo pensando…qual è il mio ruolo nel gruppo ? Non sono il più forte, o il più veloce, o il più intelligente…

-…o il più invulnerabile…

-Almeno mi consolavo col fatto di avere più successo di voi con le donne, ma forse sto perdendo il mio fascino.

-Turbine, tu sei uno psicopatico nevrotico che si inventa storie immaginarie, ricordi ? E le tue lame hanno più successo con le donne di te.

-Guarda che non ci vado leggero con te solo perché sei il novellino della squadra ! Ho almeno dieci anni di esperienza più di te. Potrei insegnarti cose che neanche ti immagini…

-Senti, risolviamo la questione da adulti: facciamo una scommessa. La cameriera ?

I due super-criminali si spostano per osservare la cameriera bionda che Slim Snake sta cercando di impressionare trasformandosi in una serie di divi del cinema, ottenendo solo insulti sull’apparato riproduttore dei rettili.

-Kimberly ? Wow. Preda difficile…accetto – risponde Turbine, sfregandosi le mani – Vedi, per conquistare uno schianto del genere devi capire quello che lei vuole, quanto ne vuole, che cosa pensa, cosa vuole che tu sia…la devi osservare in silenzio per giorni e giorni, trovare l’approccio giusto e…

-Guarda e impara – lo interrompe Dran, che si alza in piedi e si avvicina alla cameriera con uno sorriso lascivo.

-Ciao. Ho un milione di dollari in banca, vuoi venire a letto con me ?

La cameriera resta senza parole per uno, al massimo due secondi, prima di aggiustarsi i capelli e rispondere:

-Il tuo rifugio segreto o il mio ?

Turbine si volta di nuovo, appoggia i gomiti sul bancone e mormora:

-Madcap, un altro boccale.

 

Chicago, Illinois. David Cannon alias Turbine cammina in costume per le strade della città, incurante del fatto di essere ricercato.

E’ troppo tardi perché qualcuno lo riconosca; deve ammettere di non essere così famoso, dopotutto.

Nonostante i litri di birra in corpo, cammina senza barcollare; un effetto secondario del suo sovrumano senso dell’equilibrio. La sua mente è annebbiata dall’alcool, eppure non riesce ad allontanare il senso di inutilità che lo ha perseguitato tutto il giorno.

Ricorda di quando il suo potere mutante lo faceva sentire unico al mondo, qualcosa di speciale… le prime volte, prima di sapere quanti fossero i mutanti.

Com’era stato stupendo avere la città ai suoi piedi, con nessuno al mondo in grado di fermarlo ! Poi era arrivato Pym… quello psicopatico che lo aveva catturato con l’inganno, e che aveva fatto il lavaggio del cervello alla sua Wasp…la sua amata Wasp

-Dovrei essere io il capo – spiega a qualcuno che non c’è – Se fossi io il capo andremmo alla base dei Vendicatori e gli romperemmo il culo. Mi metterebbero in cima al Most Wanted… e Wasp mi pregherebbe di tornare con lei…

Andando quasi a sbattere contro un lampione, Turbine si ferma e vi si appoggia, poco stabilmente.

-Ah, chi voglio prendere in giro ? Non hanno le palle per contraddire il grande capo, mister so-tutto-io. Se fossi io il capo, altro che settimane di piani… andrei da 57 e gli romperei il muso ! Ehi…un momento…

Senza troppa agilità, Turbine prende un cellulare dalla cintura e lo apre, osservando la tastiera.

-Questo coso può rintracciare 57, giusto ? Non posso cercarlo direttamente…DeCeyt mi manderebbe subito addosso Switch e il Laser. Però… forse non rischierebbe le loro vite per salvarmi… 57 lo spaventa a morte. Dovrò essere veloce, ma sono io il vero velocista del gruppo no !?

Armeggiando con fatica con i comandi, e con un po’ di sana immaginazione che senza dubbio non gli manca, Turbine riesce a trovare il comando che gli serve.

-Funziona !!! E’ a Los Angeles… giusto un paio di minuti da qui !

 

Con il suo metabolismo accelerato, Turbine inizia a riprendersi dalla mezza sbornia già durante il tragitto. Troppo impaziente per leggere le coordinate, si limita a correre il più rapidamente possibile senza generare boom sonici per le strade della città californiana, rimbalzando da una strada all’altra.

Due ore dopo, la fatica inizia a farsi sentire. Urlando con rabbia, Turbine scaglia a tutta velocità il cellulare JDFA nell’oceano.

Pazzo di rabbia e frustrazione, il tornado umano ritorna a tutta velocità sui suoi passi. Senza pensarci troppo, si ferma nuovamente a Chicago.

-Aaargh !!! Perché non ha funzionato !? E perché il capo non mi ha ancora mandato contro nessuno !?!?

-Perché non può.

-Chi ha parlato !?

Una sostanza nera e oleosa si stacca dal costume di Turbine, strisciando a terra ed allargandosi come una macchia tridimensionale. La massa nera informe prende le sembianze di un uomo calvo, vestito di nero con una cravatta rossa.

-La vostra rete di comunicazione funziona – spiega lentamente – ma posso sentire le frequenze dei vostri comunicatori. Le vostre basi devono essere schermate meglio, perché non sono riuscito a trovarle…

-Allora eri a Los Angeles ! Come ho fatto a non trovarti !?

-Quando ti ho sentito arrivare, ho cambiato la mia composizione atomica quanto bastava per non essere trovato. Poi ti ho tagliato fuori dalla rete di comunicazione entrando nel tuo cellulare e sabotandolo; ti muovevi troppo velocemente perché ti individuassero senza.

-Okay bello…sei parecchio svelto anche tu. Mai stato in un tornado !?

Turbine aziona le lame rotanti sui suoi polsi; sono fatte in adamantino secondario, enormemente più resistente del titanio.

-Stupido – risponde 57 – Mi è stato dato questo potere per fare di me la perfetta macchina assassina… io vivo per massacrare i super-esseri pericolosi.

-Allora accomodati pure, ti sei scelto come nemici i super-criminali più pericolosi del pianeta !!!

Turbine inizia a roteare su se stesso, sempre più rapidamente. 57 lo osserva imperterrito sollevare un piccolo tornado verde, mentre la sua velocità sale vertiginosamente.

-Siete in gamba, lo ammetto – risponde finalmente 57, aggiustandosi i polsini.

Il vento generato da Turbine lo investe in pieno, e due lame indistruttibili si avvicinano al suo corpo a migliaia di chilometri orari.

Turbine sputa sangue sulla faccia di 57 quando una lama nera lo trapassa da parte a parte, facendolo smettere di ruotare. 57 avvicina a sé il criminale, avvicinandolo con il braccio che si è trasformato in un’arma letale.

-Ma io… -  risponde 57 con rabbia.

La lama all’interno dello stomaco di Turbine genera una miriade di punte acuminate, che escono  dal suo addome. Nere, ma ricoperte di sangue.

-…sono…

Con uno strappo deciso, 57 estrae il suo braccio dal corpo di Turbine mentre è ancora trasformato in una lancia che termina con infiniti piccoli arpioni.

Le interiora di Turbine si spargono sui marciapiedi, e la strada si ricopre di più sangue di quanto dovrebbe contenere un corpo umano.

-…invincibile.

David Cannon alias Turbine crolla a terra in una pozza del suo sangue. Vorrebbe urlare per il dolore, ma la sua mente si spegne appena tocca terra.

57 si avvicina al suo avversario, si inginocchia ed appoggia una mano sulla parte che ha squarciato. Dalla pelle escono migliaia di filamenti sottilissimi che operando a livello molecolare bloccano la perdita di sangue.

-Non preoccuparti, non mi servirai vivo per sempre – si congeda, alzandosi in piedi e lasciando che il sangue scivoli via dal suo corpo ora oleoso.

Con calma si incammina per la sua strada, lasciando l’orribile spargimento di sangue ed organi interni in mezzo alla strada.

 

CONTINUA !!!

 

 

[1] Nel numero 3

[2] Nel numero 7

[3] Nel numero 4…e basta coi riferimenti ai vecchi episodi !!!